“Occorre rendere possibile, consolidare e potenziare il pensare e l’agire per la pace in nome di Cristo con un ultimo elemento, il silenzio: molto silenzio, al posto dell’assordante fragore che ora impera” scriveva Giuseppe Dossetti. Con questo atteggiamento siamo saliti a Monte Sole, luogo di una delle più efferate stragi della seconda guerra mondiale. Visitando i luoghi, ascoltando le testimonianze dirette, abbiamo riflettuto sulla violenza di cui può essere capace l’uomo, abbiamo sostato sulle tombe di chi, come don Giovanni Fornasini, ha dato la vita per stare accanto alla sua gente, pregato e meditato di fronte a tanto dolore e tanto coraggio.
“Si piegano / le querce come salici / sul cuore delle rocce / a Monte Sole.
Hanno memoria le querce, hanno memoria!
Memoria di sanguigne uve / pigiate in torchi amari / memoria di stermini e di paure / memoria della scure / nelle ventre delle madri.
Hanno memoria le querce, hanno memoria!
Memoria di recinti profanati / memoria dell’agnello e del pastore / crocifissi / tra reliquie di santi / sull’altare. /
Hanno memoria le querce, hanno memoria!
Memoria dell’inverno desolato / memoria della bianca / ostia di neve / e del kyrie degli angeli / sul corpo del profeta / decollato.
Ardono le querce / come il cero / pasquale / sul candelabro della notte / a Monte Sole.
Cristo, Figlio del Dio, vivo pietà di noi. / Vergine del giglio e dell’ulivo, intercedi per noi. / Beati Martiri di Monte Sole, pregate per noi.
Luciano Gherardi