Padre Paolino Baldassari nasce a Quinzano di Loiano da Arturo e Angiolina Zannarini il 2 aprile 1926. Colpito dall’ingresso in seminario di un amico più grande, Marino, sente il desiderio di diventare prete. Nel settembre del 1940 entra nel seminario dei servi di Maria a Ronzano (Bologna).
Dopo dieci anni di studio e formazione, tra gli stenti causati dalla guerra, nel 1951 si reca in Brasile per prepararsi ad essere missionario e viene ordinato sarcedote il 20 dicembre 1953 a San Paolo.
In questi anni la vita di padre Paolino è diventata sempre più quella degli abitanti dell’Acre, una piccola regione del Brasile, là dove la foresta amazzonica guarda alle montagne Andine. E’ tornato a casa solo ogni 10 anni, ma tramite le lettere dei famigliari e degli amici ha sempre ricevuto con gioia le notizie della sua terra. Quando negli anni “ottanta” era un ospite indesiderato dalle autorità del luogo a causa del suo grido a favore dei poveri e la sua posta personale veniva bloccata, riceveva le notizie da Bologna attraverso Insieme Notizie.
Nel suo ministero padre Paolino alterna tempi di permanenza in parrocchia (dal 1963 a Sena Madureira) a lunghi viaggi con la barca nei fiumi per incontrare gli indios della foresta. Durante il corso del fiume comunica ai responsabili della zona quando arriverà e il programma: arrivato alla foce scende il fiume e visita ad una ad una le comunità. Negli anni scorsi sono state pubblicate le lettere in cui racconta da “innamorato” questi viaggi ai confini della foresta:
“Navigherò nel fiume Caetè per trovarmi con quelle comunità isolate, ma dove c’è realmente il seme del Regno di Dio, che in città è stato nascosto o perduto dal nostro tanto decantato progesso e dalla nostra dominante e prepotente televisione.”
Fin dagli anni ’70 padre Paolino, sensibile al male dell’analfabetismo, concepì un piano di costruzione di scuole lungo l’argine dei fiumi, per aiutare gli indios a non farsi ingannare dai “civili”. Lo denominò piano lampo: non nell’esecuzione, ma nel desiderio di portare luce e conoscenza nella mente dei piccoli ed anche degli adulti, insegnando a leggere e a scrivere. Ne ha costruite una cinquantina. In ogni scuola pone un’insegnante che paga con l’aiuto dei benefattori.
“Quello che mi fa gioire è il pensiero che quei bambini portano con sè, scolpite nella mente e nel cuore, tante verità apprese nella scuola: nella solitudine indefinibile della foresta saranno loro di conforto.”
All’annuncio del vangelo si accompagna in Padre Paolino un’altra grande passione, quella per la medicina. In questi anni ha sviluppato una conoscenza medica da sfruttare a favore dei più poveri, tanto da essere riconosciuto “medico di fatto”. Lui che ha sperimentato decine di volte il dolore della malaria, cura con le medicine che gli vengono inviate dai benefattori italiani ma soprattutto con le erbe della foresta, i malati che non hanno i soldi per pagarsi le medicine. Recentemente il governo dell’Acre ha pubblicato un libretto di ricette naturali, fatte con le piante del luogo.
In tante occasioni la sua opera di bene a favore dei poveri ha trovato nemici, prima nella dittatura militare, poi tra i grandi proprietari, che vedevano in lui un intralcio ai loro interessi.
Quando la foresta veniva irrimediabilmente distrutta per prendere un pò di mogano o per per farne pascoli, e gli indios erano costretti ad andarsene in città perchè privati del necessario per vivere, non ha tenuto chiuso la bocca. E’ stato minacciato di morte, avevano già assoldato anche un sicario, ma lui non si è mai voluto spostare.
“Qui la vita è dura perchè l’ingiustizia da affrontare è grande. Vedo l’abbandono completo della gente dalle foreste e non posso rimanere a guardare le ingiustizie che subiscono. Mi sento alle volte un nulla, ma grido anche se so che troverò il deserto. Finchè avrò vita, voglio avere il coraggio di parlare a favore di tanti poveri ed emarginati.”
In questi ultimi anni Padre Paolino ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1999 il presidente del Brasile H. Cardoso lo ha accolto ed ha ascoltato il suo grido a favore della foresta.
E’ stato candidato dal senato brasiliano al premio Nobel per la Pace e ha ricevuto nel 2001 l’XI premio nazionale dei Diritti umani; in Acre è stata intitolata a suo nome un parco ed una grande riserva naturale; in Italia ha ricevuto nel 1996 il Premio Cuore Amico a Brescia e un riconoscimento a Rieti.
Nel 2003, durante il suo ritorno in Italia per festeggiare il 50° sacerdozio, ha assistito alla cerimonia con cui la scuola media di Loiano è stato intitolata a suo nome; nel luglio 2004 l’università federale dell’Acre gli ha conferito la laurea honoris causa in medicina; ma ciò che sta a cuore a Padre Paolino è solo il Premio che Dio dà a chi ha combattuto la buona battaglia della fede.
“Continuo a fare il mio lavoro di formica, investendo i soldi che la mia famiglia mi manda, per la costruzione di scuole e cooperative nella zona rurale. Ho imparato presto che il poco, con Dio è molto e continuo a dire che Dio sta dalla parte di coloro che hanno poco.”